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Il Gede Risponde

Il Gede: “Parma, il risultato finale non conta. L’applauso dei tifosi è il gesto più bello. Manenti? Troppa pubblicità gratuita””

Il Gede: “Parma, il risultato finale non conta. L’applauso dei tifosi è il gesto più bello. Manenti? Troppa pubblicità gratuita””

Mister Carmignani analizza l’ultima sconfitta del Parma nel derby col Sassuolo e l’intera giornata del campionato di serie A, in attesa dei due posticipi di oggi. “Il Gede risponde” è la rubrica fissa del lunedì firmata Sportparma.

Brutta sconfitta contro il Sassuolo. Come si può commentare il 4-1 di ieri?
“Il risultato conta fino ad un certo punto. Tutti gli episodi sono stati sfavorevoli. Conta la dignità e lo spirito di partecipazione che ha fatto vedere la squadra. Al primo evento negativo ti va via la forza. L’applauso dei tifosi alla fine è stato un bel gesto”.

Non per fare polemica gratuita, ma come giudica la decisione di Donadoni di saltare l’allenamento di venerdì scorso?
“Non voglio sindacare quello che fa Donadoni, io vedo una squadra che gioca. Non posso parlare di anomalia, non sarebbe corretto. Le cose anomale sono ben altre. Dei problemi tecnici potevamo parlarne ad inizio stagione, ma ora è superfluo. L’attuale presidente va tutti i giorni sui giornali, continua farsi pubblicità, anche negativa. E’ tutto il sistema che non funziona. Inutile continuare ad intervistare Manenti, quando i fatti sono evidenti”.

In attesa dell’udienza pre fallimentare del 19 marzo, quali sono le sue sensazioni?
“Io posso solo augurarmi che giovedì succeda la cosa migliore per il Parma e per tutta la città. Chi ha portato i libri in tribunale non ha voluto rilasciare dichiarazioni, a differenza di Manenti che parla, parla e parla…. Mi auguro che da giovedì cominci la strada che più possa servire al Parma. Le possibilità sono due: un fallimento pilotato ripartendo dalla B ma l’investimento è di circa 50 milioni. E’ difficile. La seconda ipotesi è ripartire dai dilettanti e questo sarebbe un disastro. Così vanno di mezzo centinai di famiglie e dipendenti. Mi auspico che ci sia un modo per ripartire, al di là del titolo sportivo, per salvare il posto di lavoro dei dipendenti. Capisco che 50 milioni è una grande cifra, ma una cordata di 5-6 persone potrebbe farcela”.

In serie A molte altre squadre sarebbero con l’acqua alla gola. Il sistema calcio è da rifondare interamente?
“Partiamo col dire che purtroppo chi ha fatto questi disastri è scappato via. Spero vivamente che chi ha sbagliato paghi le conseguenze. Non è una novità che il calcio italiano sia in difficoltà, per questo dico che servono rimedi urgenti. Il Parma è il primo caso, tante altre squadre sono a rischio. Quindi se si cammina su un filo tesi e si fa gli equilibristi prima o poi si cade. In questo momento il Parma è in ostaggio di Manenti che ha comprato ad un euro.”.

L’espulsione di Mirante è un film già visto. In questo caso i portieri sono sempre la categoria più penalizzata?
“E’ da tre anni che dicono che devono cambiare le regole, ma alla fine rimane tutto lo stesso. Regole assurde, come quelle sui mancati controlli sulle società.

Passiamo al resto del campionato che per quanto riguarda la lotta scudetto può considerarsi già concluso. La Juve ha creato un vuoto dietro di se. Meriti propri o anche demeriti altrui?
“Il campionato è rimasto aperto solo all’inizio, ma la differenza tra la Juve e le altre è ancora notevole. La gara di Palermo è stata molto intensa dal punto di vista agonistico, ma deludente dal punto di vista tecnico, a parte il gol di Morata. Grande prova di solidità, è ben augurante in vista della Champions. La Juve continua ad essere la squadra più forte del campionato, non ci sono dubbi”.

Il Napoli, invece, continua ad essere vittima dei propri errori. Perchè?
“Lo diciamo da tempo, il Napoli manca di continuità. Inspiegabile l’approccio molle di ieri soprattutto dopo aver subito il gol. Il turnover che continua a fare Benitez non convince. Higuain è l’unico che può fare la differenza. Senza di lui è un Napoli normale, ma grande merito al Verona che ha giocato una grande partita fisica e tattica, vedi Toni”.

Anche l’Inter è ripiombato nella solita crisi, a dimostrazione del fatto che il mercato di gennaio ha influito fino ad un certo punto…
“L’Inter ha pagato la stanchezza della partita di Europa League, anche a livello psicologico. E’ entrata in campo pensando che il Cesena fosse un avversario comodo ed ha sbagliato. Soprattutto nel primo tempo il Cesena ha messo in difficoltà i nerazzurri. La qualità dell’Inter e dei singoli non sono venuti fuori. Inter non è da terzo posto. Per tornare a certi livelli dovrà intervenire pesantemente sul mercato. Fino ad oggi non sta rendendo. E poi, in difesa ci sono molti errori individuali, anche se sono quelli più visibili. Serve più organizzazione difensiva che al momento l’Inter non dimostra di avere. Il mercato si fa in estate e non a gennaio”.

Quanto c’è di vero nelle voci che vorrebbero Sarri come possibile futuro allenatore del Milan?
“Al momento solo supposizioni, ma non è corretto nei confronti di Inzaghi. Al di là di questo Inzaghi continua a parlare delle solite cose, però servono dei fatti. Lui dovrà sempre ringraziare il Milan anche per la fiducia che la società continua ad avere nei suoi confronti”.

La seconda avventura di Zeman a Cagliari non è iniziata nel migliore dei modi. I sardi possono salvarsi?
“Il Cagliari ha entusiasmato nella prima mezz’ora, meritava anche il secondo gol. L’Empoli è cresciuto nel secondo tempo e ha raddrizzato la gara. Il pareggio condanna il Cagliari”.

Un’altra squadra in profonda crisi è l’Atalanta…
“L’Atalanta non ha tratto giovamento dal cambio dell’allenatore. Penso che dovranno lottare fino alla fine. Partita stanca, dai ritmi compassati. Di accettabile c’è stato solo il punto ma da parte dell’Udinese. Rimanendo in zona salvezza devo dire che con la vittoria di ieri il Chievo si è tirato fuori dal discorso salvezza. Complimenti a Di Carlo, ha resuscitato il Cesena e ha fatto ricredere tutti. Voglio vedere come andrà a finire. Sarà una salvezza a quote molto basse”.

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