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Il Gede Risponde

Il Gede: “Parma, immobilismo generale”

Il Gede: “Parma, immobilismo generale”

Il giorno dopo la sconfitta interna contro la Sampdoria, ecco puntuale l’analisi di mister Pietro Carmignani, titolare della storica rubrica di Sportparma “Il Gede risponde”.

Un’altra sconfitta, la 15esima della stagione. La salvezza è un traguardo ancora possibile?
“L’immobilismo generale della società ha reso le cose quasi impossibili. La salvezza è sempre più lontana e il tempo stringe. Si perdono occasioni e non si vede l’uscita, anche perché le squadre davanti al Parma non si fermano e continuano a fare punti. La dirigenza ha lasciato la squadra in balia delle onde. Lo avevo già accennato, Leonardi non va più in panchina e questo è un brutto segnale. Le colpe maggiori sono del vecchio presidente (penalizzazioni e mercato scadente), che ha ceduto la società a chi non sta operando per salvarla”.

Come giudica le parole di Donadoni nel post partita? Il tecnico ha parlato di una squadra molle e senza reazione dopo il gol del vantaggio della Samp…
“Se Donadoni ha detto queste cose significa che viene meno un po’ la fiducia. Ieri il Parma ha giocato solo un tempo, ma è stato troppo prevedibile, per salvarsi serve altro, a parte la mancanza di un attaccante vero. La squadra ha fatto poco, non ha mai dato l’impressione di poter vincere la partita. L’atteggiamento del Parma è inspiegabile perché è ultimo in classifica. Lo stesso Cassano deve essere più determinato. Dimissioni Donadoni? Come ha detto Roberto, vedremo cosa succederà a fine mercato”.

Il mercato può davvero dare l’impulso decisivo per salvarsi?
“L’errore è prendere giocatori che non sono pronti, ma fare un tentativo per salvarsi è lecito; intanto bisogna programmare il prossimo anno ed un’eventuale retrocessione. Se prendi gente che fino ad oggi non ha giocato nei rispettivi campionati significa che sono giocatori non idonei al Parma. E’ solo apparenza, hai buttato solo fumo negli occhi. Non posso dare un giudizio su Rodriguez e Varela, due nomi importanti, ma quanto hanno giocato nell’ultimo periodo?”.

L’esordio di Nocerino?
“Voleva venire via da Torino ed è stato accontentato; sarebbe un giocatore utile alla causa perché è un combattente, ma non mi sembra che sia pronto ed in forma. Donadoni ha ragione a dire che servono solo giocatori pronti. Domenica c’è il Cesena, devi vincere, è logico, ma non è che risolverà tutti i problemi. Rimane la situazione di una squadra che non ce la fa a dare di più”.

A Gilardino consiglierebbe di tornare a Parma?
“Gilardino sarebbe l’acquisto ideale, ma davanti all’offerta super milionaria degli americani…. Certo che è più facile giocare per il Parma che andare in America. A Gilardino bisogna proporre un progetto decente, non una proposta di 6 mesi. Serve un progetto, ma al momento non c’è perché a livello societario non si capisce niente”.

La Juventus torna a +5, la Roma pareggia. Si può parlare di crisi giallorossa?
“Alla Juve sono bastati 5 minuti per chiudere la partita e vivere di rendita. E’ una squadra travolgente, non c’è confronto. La Roma: rispetto all’obiettivo che si erano prefissato è lecito parlare di crisi o “crisetta”. I pareggi sono una mezza sconfitta per chi lotta allo scudetto. A Palermoha giocato meglio nella ripresa, ed è lo stesso errore fatto dìnel derby; la Roma va a due velocità, è incostante. Destro? Se lo fanno giocare segna tanto”.

In Lazio-Napoli ha vinto veramente la squadra che meritava di più?
“a partita l’ha fatta la Lazio nonostante le assenze, la squadra di Pioli ha giocato una signora partita. Il Napoli è bravo nelle ripartenze ed ha Higuain, un giocatore che gli altri non hanno. Il coraggio di Pioli che nel finale ha giocato con il 4-2-4 non è stato premiato. Comunque, è da lodare lo spirito di sacrificio del Napoli”.

Come vede la lotta per il terzo posto?
“In questo momento per il terzo posto vedo avvantaggiato il Napoli, anche perché l’Inter non convince. La vittoria del Napoli è un segnale di maturità. La Samp non finisce mai di sorprendere, ora bisogna vedere cosa farà con Eto’o e Muriel; prima devono integrarsi e poi vedremo. Mihajlovic è un allenatore molto attento, saprà inserire bene Eto’o e Muriel, ma è chiaro che per ora il giocattolo funziona molto bene; è come mettere le mani su un motore che sta andando molto bene”.

La Fiorentina strappa tre punti con i denti a Verona, ma quanta sofferenza…
“Le occasioni migliori le ha avute la Fiorentina con Gomez, nel primo tempo. Dopo il vantaggio splendida reazione del Chievo che poteva fare anche il secondo gol. Fiorentina fortunata, poteva vincere anche il Chievo”.

Genoa-Sassuolo è il festival del gol… Un inno al calcio spettacolo?
“Sì, il Sassuolo è un inno al calcio, a Genova partita bellissima. Due squadre che hanno cercato di vincere senza troppi tatticismi; Sassuolo superiore tecnicamente, poi è venuto fuori il carattere del Genoa. Bellissima partita. D’altronde in Italia il bel gioco lo vedi a Sassuolo, Empoli, Genoa e Samp. E ti viene da chiederti cosa potrebbe fare Sarri in una grande squadra, l’Empoli gioca un calcio bellissimo e a memoria. Nel pareggio con l’Inter i toscani erano costantemente nella metà campo interista. Si è visto praticare un calcio a memoria e a tutto campo. L’Empoli manca di un attaccante top player e poi forse potrebbe puntare in alto. L’Inter assente per lunghi tratti, deludente nel gioco di squadra. Non c’è stato un giocatore che ha giocato sopra la sufficienza. Cosa farebbe Sarri nell’Inter?”

La crisi del Milan non conosce fine. Inzaghi rischia?
“Il Milan attacca senza avere gente capace di sfondare in area e quando perde palla non sa difendere. Inzaghi gestisce una grande squadra, seppur con grossi limiti strutturali, ma ha ancora poca esperienza. Non si può giocare in quel modo. Non si può dire sempre che bisogna svegliarsi, ci alleniamo anche il lunedì…. Al Milan bisogna dare un gioco. A inizio stagione la squadra giocava meglio, è inspiegabile. Fa pressing alto, ma facendo così ti scopri dietro e lasci praterie per le ripartenze degli avversari. Dopo la gestione Allegri solo problemi, di gioco e risultati. La società dovrà capire perché la squadra non sta giocando un calcio concreto. La visita di Sacchi nei giorni scorsi? E’ sempre stato un amico del Milan, ha grandi rapporti con Berlusconi e Galliani, non credo che la sua presenza sia da collegare ad aspetti tecnici. E’ stata una visita d’amicizia. Inzaghi è uno che fa di testa sua, ma non ha esperienza se non nel settore giovanile. Al Milan manca un attaccante di area di rigore, Pazzini è uno di questi. Torres è andato via e ha già fatto due gol. Mha…”.

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