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Pensieri Ovali

Pensieri Ovali: le Zebre e quel passo in più

Pensieri Ovali: le Zebre e quel passo in più

Le Zebre sono nuovamente ultime. Questo il responso dopo i due ko nel cosiddetto “derby d’Italia” di Pro12 contro Treviso. Due sconfitte che gridano vendetta, soprattutto la seconda per come si è sviluppata nel secondo tempo. Analizzando questa parte di stagione ne risulta una squadra che non tanto a livello di gioco quanto mentale fa fatica. Facciamo il parallelo tra il doppio confronto con Gloucester di Challenge Cup e quello con Treviso.

Contro gli inglesi le sconfitte erano scritte. Mente sgombra, quindi. Le Zebre hanno comunque limitato il passivo (10-35, 16-32) con alcune buone iniziative in attacco e una buona resistenza, soprattutto al Kingsholm, ai continui attacchi inglesi. Al XXV Aprile, le Zebre hanno giocato in 14 per 25 dei 40 minuti del secondo tempo; ebbene, hanno sì subito tre mete in quel periodo (19-0) ma una volta ristabilita la parità numerica (giallo a Lutui) ne hanno segnate due strappando applausi. Al di là del mero conteggio (16-13 per le Zebre in parità numerica nell’arco dell’intera partita) è piaciuta la capacità di reazione e un buon possesso che ha portato a quelle due mete.

Contro Treviso erano favorite, almeno nella gara d’andata, e almeno una vittoria avrebbe consentito di tenere il margine di vantaggio. A Monigo, le Zebre hanno giocato dieci minuti con due uomini in più (e circa un minuto con tre uomini in più): hanno fatto una meta (non due) dopo il terzo giallo ma ne hanno anche subita una al limite dell’assurdo; non sono riuscite a creare spazi ulteriori in una difesa già scarna e anzi hanno perso due palloni.

Questione di pressione? E’ un punto su cui Cavinato più volte si è espresso: “un conto è giocare quando non hai nulla da perdere, un conto quando dovresti vincere”. Non è poco, perché è anche da qui, oltre che dagli skills, che si misura la crescita di una squadra. E in questa considerazione va inclusa anche la partita di Newport per non parlare della disfatta di Galway dopo un bell’inizio di stagione. Haimona. Sia a Parma che a Treviso ha sbagliato i due calci più facili in momenti topici della partita: a Parma avrebbe voluto dire un punto, a Treviso 4 anziché 1. Non lo si vuole certo colpevolizzare: quei due piazzati fanno la somma di una serie di episodi e non è, e non sarà, l’unico a sbagliare calci piuttosto facili che possono risultare decisivi ai fini di qualche punto (vedi Ford del Bath, ieri) ma è un dato oggettivo che in due stagioni e mezza alle Zebre è mancato un calciatore con una media e una qualità tali da permettere loro di raggranellare qualche punto in più. D’altronde, è una questione atavica anche della nazionale del dopo Dominguez …

Questione arbitraggio. Cavinato ci ha sempre abituato alle sue uscite sugli arbitri: potremmo definirlo il Mourinho del rugby. Gli arbitri non devono essere un tabù a mio avviso: ben venga la discussione, costruttiva, su certi episodi ma non certo da prendere come alibi. Sulla prima meta non accordata a Sarto si può discutere se ci sia stato o meno il doppio movimento ma sulla seconda si fa fatica a comprendere come mai, in presenza di un doppio avanti, prima quello di Pavanello poi quello di van Schalkwyk, si sia ripreso il gioco con una mischia a introduzione Treviso. Il che non vuol dire che le Zebre avrebbero segnato e, di conseguenza, vinto, anzi, ma è giusto capire (come nei procedimenti giudiziari: c’è la sentenza, poi arrivano le motivazioni).

Mancano ancora dieci partite al termine e le Zebre, a oggi, hanno un ruolino di 2 vittorie (Ulster e Edinburgh in casa) e 10 sconfitte. Riuscire a pareggiare quanto fatto nella scorsa stagione (5 vittorie e 2 pareggi) parrebbe impossibile (senza dimenticare la corsa parallela con Treviso). Le Zebre hanno a disposizione poche partite “fattibili”: in casa con Newport, Scarlets e Connacht; in trasferta … Chissà, forse a pensare che davanti ci sia sempre Gloucester …

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