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Rugby

La Nazionale Emergenti e i tre giorni di Parma

La Nazionale Emergenti e i tre giorni di Parma

La nazionale di nuovo conio è stata tenuta a battesimo a Moletolo, tra la sorpresa Magri e la conferma Manici. Questa mattina allenamento sul sintetico dell'Accademia Federale.

Il futuro azzurro passa da Parma. Lo sperano coloro che hanno partecipato a questi tre giorni di raduno, lo spera il movimento. Un futuro che deve essere fatto di quantità ma soprattutto di qualità per accettare le sfide dei prossimi anni. E allora ecco che ci si prova con la nascita della Nazionale Emergenti sulla falsariga, se vogliamo, degli England Saxons. Quello della tre giorni parmigiana era un gruppo esclusivamente di giocatori del campionato domestico con qualcuno, come il neo crociato Morisi, con una positiva puntatina in Pro12 e qualcun altro che nel giro azzurro, nazionale A, era già entrato come ad esempio Ravalle e Majstorovic. Ma a tempo debito verranno convocati anche atleti delle franchigie, che verosimilmente saranno i più. Una nazionale che sostituirà la “A”, ma con diversi target per i “test match”. E’ sempre stato detto, e così è, che solo misurandosi con i più forti si può crescere (è stato fatto il passo celtico al proposito): dovrà farlo anche questa nazionale. A beneficio dei giocatori del campionato d’Eccellenza perché, checché se ne dica, il livello non è certo quello di tre o quattro anni fa.
Il battesimo di questa “nuova” nazionale è avvenuto a Parma, nella futura cittadella del rugby: prove generali per un «futuro centro federale», Dondi dixit.
Sette giocatori ora in forza ai Crociati rugby hanno partecipato al raduno, i più con diverse esperienze “under” come Manici, Cicchinelli e Morisi. Curioso l’attuale percorso di quest’ultimo: sarebbe un’apertura, ha giocato centro come permit player di Treviso ed estremo finora nei Crociati. Vista la fine che hanno fatto ultimamente le presunte aperture del futuro (Marcato e Iannone per dirne un paio) siamo curiosi di vedere come andrà a finire. Primo gustoso assaggio per Mc Cann, Caffini e soprattutto Federico Magri, fratello minore di Marcello, ex Colorno e Noceto, la cui convocazione nei 26 ha sorpreso molto pure lui. «Non ci pensavo proprio – ammette Magri – anche perché ho giocato solo una partita e nemmeno tanto bene. Sono contentissimo, è decisamente interessante, diverso ed un bello stimolo. Adesso voglio riprendermi il posto in squadra e cercare di rimanere nel giro».
Invitati, hanno preso parte al raduno anche En Naour ed il seconda linea Daniele Delendati, parmigiano doc da qualche anno in forza alla Rugby Reggio. La truppa parmigiana era completata da Romagnoli, assistant coach di Guidi, e da Luca Sisti, in veste di video analyst, già in forza all’Accademia. Alle prime sedute di lunedì hanno presenziato Troncon, Orlandi e Luigi Troiani. Gli “Emergenti” hanno sostenuto un allenamento congiunto con gli Aironi, primo passo verso “l’integrazione”, alla presenza di Jacques Brunel e stamattina seduta sul campo dell’Accademia presso il Convitto Maria Luigia: un messaggio. I convittori-accademisti possono idealmente vedersi, anche perché erano in aula, proiettati nel futuro e, come dice il rettore Maria Pia Bariggi, sacrificando gran parte del loro tempo libero per dedicarsi a sport e studio, alcuni con ottimo profitto, hanno “sotto casa” un primo target da raggiungere: simbolico ma di grande stimolo. Non c’era Morisi, vittima di una distrazione al polpaccio che gli farà saltare la sfida di domenica col Mogliano.
Emergenti ha la stessa radice di emergenza. A breve l’Italia perderà, per effetto dell’anagrafica, alcuni giocatori, le sfide sono sempre molto impegnative, vedi quella della risalita nel ranking mondiale; forse non saremo proprio in emergenza, ma abbiamo una tremenda necessità che qualcuno emerga, e resti emerso. Il tempo ci dirà.

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