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Rugby

Gli Aironi non volano più, fuori dal RaboDirect Pro12

Gli Aironi non volano più, fuori dal RaboDirect Pro12

Il Consiglio Federale riunito questa mattina a Parma ha deciso all'unanimità  di revocare la licenza di partecipazione al RaboDirect Pro12 agli Aironi. Ora nuovo bando. Estrema ratio, una franchigia federale. Le parole del vicepresidente Cantoni

Gli Aironi non volano più. La Fir ha revocato loro la licenza di partecipazione al Pro12. Non sono state accolte le richieste che Stefano Cantoni, vicepresidente Aironi ed anima colornese, ribadisce: «Noi abbiamo ribadito l’apertura riguardo allo staff tecnico se condiviso oltre alla richiesta di un intervento della Fir come contribuzione economica». Da parte Aironi si evidenzia come con l’ultima direttiva emanata dalla Fir, quota fissa al posto della percentuale sugli ingaggi, avesse dato un vantaggio alla Benetton Treviso di qualche centinaia di migliaia di euro. Ma gli Aironi non chiedevano solo il riequilibrio, date le difficoltà economiche in cui versano. Va da sé che un intervento “extra” della Federazione in una delle due franchigie avrebbe dato adito ad un comprensibile mal di pancia all’altra franchigia. «Questo può anche essere» conferma Cantoni «Noi però abbiamo condiviso e supportato in pieno la scelta federale di riportare in Italia quei giocatori azzurri importanti che militavano all’estero e questo ha avuto un suo peso contrariamente a Treviso che aveva già costruito la squadra anche sulle ceneri del Calvisano». Questi sono i rischi di un ibrido come è l’attuale impianto delle franchigie italiane in Pro12. Ma è anche il risultato di due entità diverse, come Aironi e Treviso, dalle fondamenta. Nonostante Formigoni ed il sit-in di un gruppetto sparuto di “Miclas” non resta che un nuovo bando per sostituire gli Aironi con scadenza 25 aprile quale manifestare il proprio interesse. Un margine di operatività alquanto ristretto. L’estrema ratio è la franchigia federale, il che acuirebbe pericolosamente “l’ibrido”.
Che ricaduta ha tutto ciò sul rugby del territorio lo spiega lo stesso Cantoni: «L’obiettivo era una piramide. Col famigerato Progetto Parma si poteva andare in quel senso, ma poi qualcuno è andato avanti da solo. Sulla fattibilità della cosa vi sono le possibilità ma nutro comunque dei dubbi. Il rischio, sommando il discorso Aironi, è che si perda tutto».

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