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Rugby

Le interviste del dopo-Supercoppa

Le interviste del dopo-Supercoppa

Sgorlon:"Partita dai molti volti". Smith:"Ad inizio stagione si commettono ancora degli errori". Il neo acquisto Thrower:"Sono soddisfatto personalmente".

Franco Smith e la sua squadra si portano a casa il primo trofeo di stagione. Una gara dominata: gioco al largo devastante e difficoltà create al minimo accenno di accelerazione del gioco; il tecnico sudafricano nota anche qualche imperfezione ed incoraggia gli avversari «All’inizio di stagione si commettono ancora degli errori, noi ne abbiamo fatti alcuni nel primo tempo ma volevamo cominciare con una partita vinta, anche di un punto. I nuovi si sono integrati bene, sono contento ma è ancora troppo presto. Anche per loro è presto, hanno cambiato alcuni giocatori, mi è piaciuto l’inglese estremo, e o staff tecnico per cui so cosa vuol dire perché ci sono passato anch’io; potenzialmente è una buona squadra e sarà difficile da battere».
Antonio Pavanello, solo un tempo per il capitano trevigiano, ha visto i suoi compagni allungare nel finale «Ci aspettavamo un primo tempo di maggior difficoltà perché loro giocavano in casa e avrebbero dato l’anima per portare a casa la partita. Siamo usciti meglio nel finale perché c’abbiamo dato dentro con la preparazione ed eravamo più brillanti di loro».

La prima partita della stagione non può consentire giudizi traccianti ma per Andrea Sgorlon non sono molte le note positive, diverse le cose da rivedere «Penso che la partita ha molti volti. Di positivo c’è l’impegno da parte dei ragazzi, evidenziato anche dall’aver rubato qualche pallone in ruck, che si sono battuti sin dai primi minuti con grande agonismo e voglia di fare risultato. Per contro abbiamo fatto errori specialmente in touche ed in alcune fasi di conquista che ci hanno precluso la possibilità di lanciare il gioco; non sono stati errori enormi e con il lavoro sono sicuro che riusciremo a sistemarli. Dobbiamo aver fiducia e pensare che abbiamo affrontato una grande squadra con obiettivi ben diversi dalla nostra; dobbiamo essere coscienti di questo e fare le relative valutazioni».

Per Edd Thrower, tre soli giorni a Parma, un solo allenamento, subito dentro e subito in meta: le sue qualità le ha fatte subito vedere «Sì sono soddisfatto personalmente, ho dovuto giocare molte volte il pallone, una bella esperienza fare meta subito. Loro hanno giocato un buon rugby; noi abbiamo fatto qualche errore, dobbiamo lavorare. Abbiamo fatto anche buone cose, possiamo migliorare, soprattutto con la linea arretrata dove ho visto in questi due giorni che abbiamo qualità. Perché a Parma? C’è stata l’opportunità: un paio di telefonate, io cercavo, loro cercavano…E’ una bella città, allo stadio c’è gente e non è come a Londra, qui c’è il sole. Credo sia una buona opportunità, vediamo come va».

PM

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