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Rugby

Prove tecniche di aggregazione

Prove tecniche di aggregazione

Rugby Parma e Noceto, potrebbe essere più no che sì. Reggio e Modena escono dagli Aironi?

La nuova società che dovrebbe occuparsi di gestire il campionato d’eccellenza frutto della sinergia tra Rugby Parma e Noceto sembra destinata al “non luogo a procedere”. A meno che in casa gialloblù non si arrivi ad accondiscendere alle proposte fatte dal Noceto. Tra le due la posizione “di vantaggio” per poter avanzare richieste che possano essere soddisfatte ce l’ha indubbiamente il Noceto: non ha i problemi societari che ha la Rugby Parma e non è nemmeno in difficoltà nel poter allestire una squadra. E’ indubbio che entrambe vorrebbero “contare” ma questa fu anche una delle ragioni che spinse la società di Via Lago Verde ad interrompere le trattative con i futuri Aironi, anche se allora qualche valido motivo in più lo aveva. Rugby Parma ha bussato, Noceto ha risposto (staff tecnico con ipotesi Frati-Mazzariol ed una presidenza “terza” e “rappresentativa”) ma ci vorrà ancora un po’ di tempo per arrivare ad una soluzione che non sembra vicinissima.
La Rugby Parma ha ora “in dote” il contributo Erc e con quello la nuova eventuale “NewCo” avrebbe potuto rinforzare la squadra per poter disputare una Challenge “decorosa”. Alla Rugby Parma invece questo servirebbe a ripianare, c’è chi dice tutto c’è chi dice in parte, i debiti (va ricordato anche che quest’anno la società ha pagato tre allenatori e due direttori sportivi, leggi Bot e Franco Pavan in aggiunta). Al di là di questi aspetti ve n’è forse un altro che incide nell’affaire e che per definirlo si potrebbe utilizzare il seguente motto: “Non si può fare il futuro col passato”. A buon intenditor …
In questi piani non rientrava Tiziano Casagrande, come già descritto nei giorni scorsi da sportparma che ha cercato di darvi la chiave di lettura (non semplici ipotesi). Noceto fa della propria identità un must, vedremo se ciò rimarrà tale. Ed una squadra, una società, dall’importanza storica e dai buoni risultati di questi ultimi anni come la Rugby Parma meriterebbe di riuscire a trovare la quadratura del cerchio e continuare a far parlare di sé in prima persona, ma i tempi cambiano.
Sull’altro versante si è sempre parlato di una fusione o “NewCo.” tra Gran e Colorno: tutto tace ma le recenti vicende in cui i rivieraschi sono stati coinvolti, anche se al momento non è dato sapere come ne usciranno, possono aver mutato gli scenari. La situazione è fluida al punto che non è esclusa nemmeno una “clamorosa” unione tra le due società cittadine (ricordiamo il famoso “patto di non belligeranza” di inizio stagione) anche se in questo caso vi sarebbe qualche difficoltà in più per formare la squadra e la Rugby Parma potrebbe giocare un ruolo leggermente diverso rispetto all’alleanza col Noceto. Senza dimenticare che Viadana, cui interessa poco il diritto acquisito di disputare il campionato d’eccellenza, potrebbe liberare alcuni elementi verso Parma.
In tutto questo gioca un ruolo chiave anche la Federazione nella quale oltre al parmigiano Dondi troviamo il consigliere Reverberi, in quota Noceto, ed il revisore dei conti Capitani, Luigi, in quota Rugby Parma. La nuova via è tracciata ed è obbligata: far crescere i giovani per guardare al futuro ma con un campionato, con pochi stranieri ma maggiormente selezionati, che non scemi troppo di livello, Challenge Cup da onorare, ed è più difficile col nuovo corso, pena un taglio Erc (in termini di contributi, che la Fir non vuole ovviamente perdere, che di squadre). Unire le forze, vedi Prato con la Tre, diventa dunque inevitabile e a Parma qualcosa si farà. Per il come ci vorrà ancora un po’ di tempo. In serata, intanto, vi è stata a Colorno una riunione degli Aironi, l’ultima prima della schiusa (presentazione ufficiale lunedì prossimo in Comune a Parma) che potrebbe non riguardare più Reggio e Modena.

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