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Rugby

Il GranDucato Parma Rugby si presenta

Il GranDucato Parma Rugby si presenta

"Una nuova realtà Â  ma l'iniziativa è partita tanto tempo fa" dice la presidentessa Cosetta Falavigna.

Da una granduchessa ad un’altra, da Maria Luigia d’Austria a Cosetta Falavigna. Corsi e ricorsi storico-sportivi per Parma. Un tempo era il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, ora è quello di Viadana, Gran e Colorno che sportivamente ne hanno mutuato il concetto modificandolo in GranDucato Parma Rugby, la “NewCo” che dalla prossima stagione gestirà l’eccellenza domestica presieduta giustappunto dalla dirigente colornese che dopo Susanna Vecchi del Rovigo va ad arricchire il “presidenzialismo” femminile. La grandeur parmigiana ebbe il suo culmine durante la reggenza di Maria Luigia ma alla neonata società poco importa la grandeur, l’importante è la crescita e la valorizzazione dei giovani in ottica Aironi: se poi arrivasse anche quella per i meriti acquisiti sul campo tanto meglio.
Una NewCo … non molto “new” in quanto il progetto parte da lontano «Nuova nella veste ma nata tanto tempo fa quando abbiamo lanciato il progetto Aironi» conferma Cosetta Falavigna «Sono società che hanno fatto al meglio il loro lavoro con i giovani e così intendiamo continuare in una scala che gradualmente porti i giocatori in crescita verso gli Aironi».
Il GranDucato ha una forte connotazione colornese (la prima versione era GranColorno): sede a Colorno e presidente del Colorno. Scelte che il presidente del Gran spiega così «Io dopo sei anni di presidenza Gran volevo starmene un po’ più tranquillo. Non c’è stato nessun calcolo matematico o di spartizioni». Presente alla conferenza stampa anche l’assessore allo sport del Comune di Colorno che ha “benedetto” questa nuova realtà che il presidente del Gran Bandini dipinge così «E’ un passo importante per la crescita del nostro rugby, un’interazione territoriale di cui spero la Fir ce ne dia atto. Ormai dobbiamo smettere di vedere il rugby parrocchiale: non si va avanti con quello». Interazione che si tradurrà non solo in alcune partite da disputarsi al Maini ma anche in allenamenti in ambo le sedi.
La neo presidentessa ha poi puntualizzato che gli staff tecnici «non saranno a compartimenti stagni ma lavoreranno insieme durante la settimana. Ovviamente ci si rapporterà con lo staff tecnico degli Aironi».
Staff che sono il mix di Gran e Colorno: De Marigny-Prestera per la squadra d’eccellenza e Mey-Mordacci per l’U20 Elite (ve ne sarà una anche del Viadana).
Per il parmigiano adottivo De Marigny il punto d’arrivo di un percorso partito quando dalla Rugby Parma si trasferì al Leeds «Il mio è stato un percorso sempre atto alla crescita personale. Ho avuto allenatori da tutto il mondo, ho vestito la maglia azzurra e l’anno scorso ho avuto l’esperienza con Riian Mey: per me questo è il coronamento di quel percorso e devo ringraziare la società per la fiducia che mi ha concesso».
Enfatizzato sia dalla presidentessa che da Andrea Bandini e Riccardo Melegari (i due vicepresidenti) il discorso giovani.
Viadana appare “in seconda fila” a livello societario, ma in “pole” riguardo il discorso campo: la prima maglia infatti sarà gialla con venature di nero mentre la seconda sarà bianca, griffate Adidas. Giallo e bianco, in ogni caso, sono i colori sociali.
Nessuna indicazione circa lo sponsor che verrà apposto sulle maglie, seppur in via di definizione, così come riguardo alla rosa; oltre ad alcuni nomi delle tre società che già si possono intuire andrà costruita la piccola colonia straniera chiamata a dare un contributo importante alla pletora di giovani di belle speranze.
Adesso non ci resta che attendere con chi sarà giocato, nel senso del nome, il prossimo derby. A brevissimo si saprà.

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