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La sfortuna continua: anche Violi salterà i Mondiali in Giappone

La sfortuna continua: anche Violi salterà i Mondiali in Giappone

Marcello Violi, mediano di mischia delle Zebre Rugby Club e della Nazionale Italiana Rugby (15 caps), è stato rilasciato dalla preliminary squadra azzurra per i Mondiali.

Il venticinquenne numero nove di Noceto non recupererà in tempo utile dalla recidiva all’infortunio alla spalla dello scorso aprile e, di comune accordo con il Commissario Tecnico Conor O’Shea, ha deciso di non forzare per anticipare i tempi di rientro in campo.

Violi, che appena ventunenne nel 2015 aveva partecipato alla campagna inglese per i Mondiali senza però venire impiegato nei quattro incontri della prima fase dall’allora CT Brunel, continuerà la propria riabilitazione a Parma con la propria franchigia di appartenenza.

Dopo il forfait di Tommy Castello, siamo tutti profondamente rammaricati dal fatto che Marcello non recupererà in tempo. Ha fatto grandi progressi nella sua riabilitazione ma, dopo due interventi chirurgici alla spalla dobbiamo mettere il giocatore al centro del processo decisionale. Marci ha venticinque anni e ancora forse addirittura due Mondiali di fronte a sé, quindi non possiamo prendere il rischio di affrettare il suo rientro. Sarà difficile per lui rimanere a guardare nei mesi a venire ma tutti noi, staff e compagni, non vediamo l’ora di rivederlo in campo con le Zebre e nel Guinness Sei Nazioni 2020. La Coppa del Mondo, per lui, arriva troppo presto nel calendario” ha dichiarato il CT dell’Italia, Conor O’Shea.

Marcello Violi ha commentato: “Ho parlato a lungo con Conor e, per quanto non sia una scelta facile da accettare, so di non poter garantire la mia disponibilità e il mio miglior rugby all’Italia in questo momento. Avendo fatto parte della squadra nel 2015 senza però mai scendere in campo, dover rinunciare anche a questa edizione dei Mondiali non è semplice da accettare. Nei mesi a venire mi concentrerò sul lavoro necessario a tornare in campo per le Zebre prima e nel 6 Nazioni poi. Seguirò i ragazzi da casa: siamo un gruppo che ha le qualità e la voglia per fare bene in Giappone e tutto il mio sostegno, da casa, sarà per i miei compagni”.

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