E’ stato il peggior passivo subito dalle Zebre nella loro breve storia di partecipazione al Pro12 il 70-10 di Glasgow. Il secondo peggior passivo italiano di sempre nel torneo; il primo spetta al Benetton Treviso: fu un 75-7 in casa degli Ospreys il 16 febbraio 2014. Certo, non sono soltanto le squadre italiane ad aver subito passivi pesanti, ma solo loro hanno toccato quota 70. Edinburgh subรฌ un 62-13, sempre dagli Ospreys, e quando esistevano i Border Reivers/The Borders questi subirono 62 e 63 punti nello stesso mese. Cosรฌ come il secondo peggior divario di punti di sempre รจ il 62-0 subito da Caerphilly per opera del Connacht nella prima edizione della lega celtica. Magrissima consolazione per i bianconeri che a Glasgow hanno inanellato la decima sconfitta consecutiva, molte di queste con pesanti passivi, di cui quattro con zero punti nel tabellino. Tre mesi e mezzo che stanno offuscando quanto fatto nei tre immediatamente precedenti in cui le Zebre ottennero sette vittorie, record storico, tra Pro12 e Challenge Cup con prestazioni di alto livello che fecero pensare a un prosieguo di stagione decisamente diverso da quello attuale. Invece, un continuo precipitare: a livello fisico e di gioco. Probabilmente anche di testa. Una metamorfosi clamorosa, impensabile. D’accordo gli infortuni, molti, troppi, il discorso 6 Nazioni, la telenovela societaria ma se da lร in fondo non ci si schioda in quattro stagioni occorre fare un ragionamento piรน complesso. Le Zebre, ora, sono state scavalcate di un punto da Treviso e se finisse cosรฌ, nella prestigiosa, quanto impossibile, Champions Cup andrebbero i veneti. A questo proposito, giร da qualche settimana รจ partito il refrain, alimentato anche dalla dirigenza trevigiana: meglio il prestigio e le sonore scoppole della Champions Cup o il purgatorio della Challenge Cup che permette di portarsi a casa qualche soddisfazione, anche per il pubblico? Se vogliamo essere pragmatici, meglio il secondo ma se guardiamo allo sport e al fatto che occorre sempre cercare il risultato migliore non si puรฒ non puntare al primo. Sempre che, in futuro, il governo ovale europeo non decida di ascoltare le sirene inglesi che vorrebbero, come dar loro torto, una qualificazione meritocratica anche per il Pro12 cosรฌ come avviene per Premiership e Top14. Sabato si chiude e le Zebre lo fanno in casa, con Newport, squadra terzultima in classifica: occasione per interrompere la lunga e pesante striscia negativa, chi รจ amante della cabala ci metta pure l’arbitro portafortuna Wilkinson, e salutare il pubblico con l’ultima soddisfazione. E, magari, scavalcare Treviso, alla faccia della Champions. Avremmo voluto sentire coach Guidi in questa settimana di avvicinamento all’ultimo appuntamento ma ha scelto di non parlare con la stampa.
Rugby
Zebre, sabato l’ultima chiamata
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