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Uisp: inclusione sociale e cittadinanza sportiva, le sfide dello sport per tutti

Uisp: inclusione sociale e cittadinanza sportiva, le sfide dello sport per tutti

Cittadinanza sportiva, dialogo con le istituzioni pubbliche, principio di trasparenza e merito nella promozione sociale, nuove forme di alleanza nella comunità  educativa.

Sono queste le sfide lanciate dalla Uisp nella tavola rotonda “ColorAmi, lo sport parla di multiculturalità”, organizzata nei giorni scorsi alla Corte di Giarola, grazie al patrocinio del Comune di Collecchio e del Centro Interculturale di Parma. All’incontro hanno partecipato: il presidente Uisp nazionale Vincenzo Manco; il presidente del Comitato Uisp Roma Gianluca Di Girolami; Aluisi Tosolini, dirigente scolastico del Liceo scientifico Bertolucci di Parma, filosofo e pedagogista esperto in problematiche interculturali; il giornalista Marco Bernardini, moderatore del dibattito.

Ad aprire l’incontro il sindaco di Collecchio Paolo Bianchi che ha subito posto l’attenzione sulla necessità di fornire nuove risposte ai mutamenti sociali in atto e sull’importanza di individuare nuovi modelli di integrazione. Temi cari alla stessa Uisp, come dimostrato dalle parole del presidente nazionale: «La nostra associazione ha fatto dell’uguaglianza delle persone e del diritto al gioco e allo sport per tutti uno dei suoi principi fondamentali – ha esordito Manco -. Nell’ultimo ventennio abbiamo assistito a grandi cambiamenti nelle relazioni internazionali e la risposta del nostro Paese è stata di paura e chiusura, invece di realizzare nuovi processi di inclusione, a favore dei quali lo sport può rappresentare una risorsa preziosa». Ed è proprio sul principio del diritto allo sport per tutti che si è concentrata la prima parte della tavola rotonda con la proposta del presidente nazionale Uisp di «riconoscere a tutti il diritto alla cittadinanza sportiva, non solo a chi raggiunge alti risultati nelle competizioni sportive».
«La Uisp vuole aprire una nuova sfida allo sport per tutti – ha continuato Manco -, che sappia realmente favorire il dialogo. Le istituzioni devono però impegnarsi per monitorare gli enti di promozione sociale, verificando che gli obiettivi promessi vengano realizzati. Quello che chiediamo è l’introduzione, nel dibattito pubblico, del tema del merito per le associazioni di promozione sportiva».

Importanti progetti di integrazione e diritto allo sport per tutti sono offerti dalla Uisp attraverso alcune iniziative che nel corso degli anni si sono distinte per l’alto valore sociale come I Mondiali Antirazzisti o Vivicittà nei campi profughi palestinesi. Un altro esempio che interpreta lo sport come opportunità di integrazione è stato offerto da Di Girolami con Liberinantes, l’associazione nata per offrire opportunità sportiva a rifugiati politici o richiedenti asilo. «Il diritto allo sport, al gioco e al divertimento devono essere considerati fra i diritti fondamentali dell’uomo e garantiti per tutti, perché lo sport è un linguaggio universale – ha sottolineato il presidente della Uisp Roma –. Occorre però che le istituzioni inizino a favorire quelle realtà che garantiscono continuità nei progetti, offrendogli un presidio di dialogo e ascolto che invece oggi è assente». Di Girolami si è poi soffermato sulla sua esperienza romana, lanciando un appello a sostegno della creazione di un nuovo modello di sport, più attento ai bisogni della società: «Lo sport per tutti deve porsi come scommessa l’ascolto, perché quello che manca oggi è proprio il piacere di porsi domande, di capire quali sono i nuovi bisogni della società».

L’appello lanciato agli enti locali per un rinnovato modello di interazione e collaborazione a favore dello sport di cittadinanza è stato condiviso anche da Aluisi Tosolini che ha parlato della necessità di «una nuova alleanza nella comunità educativa e di un modello alternativo attraverso il quale interpretare la scuola, per trasformarla realmente in quel luogo dove la società si ritrovi nella pluralità. È proprio nella scuola, come nello sport, che i ragazzi stanno già sperimentando nuove forme di cittadinanza e di relazione sociale a noi sconosciute».
Un appello di interazione e maggiore ascolto da parte di tutti i soggetti condiviso anche dalla presidente Uisp Parma, Enrica Montanini, che ha chiuso l’incontro ringraziando i relatori «per l’alto profilo culturale dimostrato e per le diverse interpretazioni offerte circa i cambiamenti sociali in atto».

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