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Francesco Canali, il maratoneta in carrozzina ricevuto in Provincia

Francesco Canali, il maratoneta in carrozzina ricevuto in Provincia

Non correrà Â  da solo, Francesco Canali. A West Palm Beach, Florida, un centinaio di chilometri da Miami, non ci saranno solo lui e i quattro accompagnatori che spingeranno la sua carrozzina, …

… la carrozzina di un malato di Sla che la maratona non riesce più a correrla con le proprie gambe: con loro ci sarà un intero territorio.

Istituzioni, enti, associazioni, società sportive, tante persone: tantissime. Tutti quelli che in questi mesi si sono mobilitati con una miriade di iniziative per il progetto “Vinci la sla… di corsa in Florida”, per un’impresa che è il coronamento di un sogno ma che ha assunto anche una valenza e un sapore diversi: che è diventata molto di più. Per Francesco, una passione da sempre viva per lo sport (ha giocato a basket per 25 anni), sarà anche un modo per sensibilizzare nei confronti della Sla e per mandare un messaggio alle tante persone che con la malattia fanno i conti tutti i giorni: per dire loro di non mollare mai. Una prima ricaduta in questo senso c’è già: ciò che la raccolta fondi legata al progetto ha permesso e permetterà di accumulare sarà impiegato per finanziare progetti di ricerca e per acquistare ausili per i malati di Sla.
Nei 42 chilometri e 195 metri di West Palm Beach il “maratoneta in carrozzina” sarà spinto da quattro amici dell’Aisla running team: Gianluca Manghi, Andrea Fanfoni, Gianfranco Beltrami e Claudio Rinaldi, che si alterneranno alla guida della carrozzina (una carrozzina progettata appositamente da Alex Zanardi) e condurranno Canali al traguardo.
Oggi Canali e i suoi quattro accompagnatori sono stati ricevuti al Parma Point dal presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli e dal responsabile dell’Agenzia per lo Sport Walter Antonini, che hanno voluto salutarli a pochi giorni dalla partenza e trasmettere loro la vicinanza della Provincia. L’ente di piazza della Pace ha concesso il patrocinio al progetto.
“Questa esperienza sta diventando qualcosa di più grande di una “semplice” esperienza sportiva, è un modo anche per incentivare un diritto di cittadinanza pieno – ha spiegato Bernazzoli -. È un’iniziativa che ha avuto anche il merito di avviare una riflessione su un tema importante come quello della coesione sociale: come cioè una comunità mantiene la coesione, e Parma in quest’ambito è sempre stata avanzata. In un momento di crisi e di incertezza come quello che stiamo vivendo, credo che sia cruciale ribadire valori fondamentali: valori che devono continuare a guidarci. E il primo di questi valori è l’attenzione all’individuo come parte di una comunità, una comunità che non si chiude in se stessa e non lascia soli”. “Credo che Francesco abbia lanciato un messaggio importantissimo a tutti: se uno osa, trova un’intera comunità disponibile a sostenerlo. Avete dimostrato – ha detto Walter Antonini a Canali e ai suoi accompagnatori – che c’è un’intera comunità che ha voglia di combattere contro la Sla. In questa esperienza trovo molte delle battaglie che in questi anni il mondo della disabilità ha condotto”.
Lui, “il maratoneta in carrozzina”, si è detto quasi sorpreso: “Non ci aspettavamo tanto attaccamento e tanto interesse da parte di così tante persone. Tutto ciò ovviamente ci fa piacere, perché volevamo dare risalto alla malattia e cercare di raccogliere più fondi possibili per la ricerca”, ha spiegato Francesco Canali, che ha aggiunto: “A noi non interessa quanto tempo ci mettiamo, a fare la maratona: ci interessa il fine di quello che stiamo facendo. Partiamo insieme e voglio che arriviamo insieme, per dare anche un esempio di amicizia: se qualcuno sta male ci fermiamo tutti e lo aspettiamo, questo dà il senso della squadra e dell’essere insieme”.

Francesco Canali
Classe 1968; sportivo da sempre. Oltre al podismo ha giocato per 25 anni a pallacanestro. Appese le “scarpette al chiodo” si è dedicato con più assiduità alla corsa e, dopo un paio di mezze maratone, ha deciso di preparare la maratona vera e propria che non è mai arrivata a compimento per l’arrivo della malattia. Alpino (ha fatto parte durante il servizio militare del gruppo sportivo delle “penne nere”) e tecnico informatico, collabora in particolare con la “Gazzetta di Parma” e la “Gazzetta dello Sport” ma ha anche collaborato con agenzie di stampa e quotidiani tra i quali il “Corriere della Sera” e il “Gazzettino di Venezia”.

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