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ER CUP: Matteo Arnaldi, l’uomo nuovo del tennis italiano

ER CUP: Matteo Arnaldi, l’uomo nuovo del tennis italiano

Inizialmente ci attendevamo Fabio Fognini, costretto a cancellare la sua iscrizione a causa dell’infortunio al pettorale subito al Roland Garros, ma sarà un altro ligure a guidare la truppa italiana nella seconda edizione  dell’Emilia-Romagna Tennis Cup, torneo ATP Challenger 125 organizzato da Master Group Sport in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna sui campi in terra rossa del Tennis Club President di Montechiarugolo (Parma).  

Matteo Arnaldi è l’uomo nuovo del tennis italiano, protagonista di una scalata poderosa tra i primi cento  tennisti al mondo che ha vissuto il suo picco proprio questa settimana: grazie al trionfo nel torneo  Challenger125 (la stessa categoria di Parma) a Heilbronn, in Germania, il talentuoso classe 2001 di Sanremo  ha scalato di un fiato 34 posizioni, attestandosi al numero 72 del ranking mondiale, suo best ranking. Quella  di Arnaldi nelle ultime due stagioni è stata una crescita imponente ma costante, arricchita dalla vittoria in  quattro Challenger (oltre a Heilbronn, sono arrivati i titoli di Francavilla nel 2022 e di Murcia e Tenerife  quest’anno) e un picco clamoroso nel circuito maggiore. Un mese fa infatti Arnaldi è diventato celebre in  mainstream in virtù dell’impresa nel Master 1000 di Madrid: dopo aver superato le qualificazioni ed aver  sconfitto al primo turno del main draw Benoit Paire, è giunto l’inaspettato successo su Casper Ruud, numero  4 al mondo, che appena due giorni fa è stato sconfitto in finale al Roland Garros da Novak Djokovic. Ottenere  uno scalpo così pesante, oltre a far scoprire Arnaldi al di fuori dei confini nazionali, gli ha permesso di  catapultarsi nell’iperspazio tennistico, dandogli quelle motivazioni per effettuare il salto definitivo nei tornei  più importanti del circuito che fino a questo momento, per inesperienza, non era avvenuto.  

Ma che genere di giocatore è Matteo Arnaldi? Destrorso con rovescio bimane, dotato di ottimi fondamentali  e di un diritto in grado di far male, è il classico tennista moderno senza punti deboli sul piano tecnico (il servizio è il colpo che necessita una maggiore evoluzione). Fisicamente ha capacità fuori dal comune e due  gambe atomiche, e l’atteggiamento mentale è quello giusto di chi vuole arrivare. Proprio quest’ultimo  aspetto diverrà la chiave di volta della sua carriera: con un tennis completo alla pari di molti altri avversari top-100, la sfida sarà quella di mantenere la fame necessaria per salire gradino dopo gradino e non  accontentarsi, oltre ad evolvere il suo tennis per adesso costruito essenzialmente per la terra rossa anche sui  campi veloci, dove si svolge gran parte del circuito maggiore. Sebbene per il momento sia difficile capire dove  porterà lo sviluppo di un tennista così giovane e promettente come il sanremese, l’impressione è che il  movimento azzurro abbia trovato un altro elemento su cui contare dietro ai suoi campioni Jannik Sinner Lorenzo Musetti.

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